Il Maestro

Gesù nasce a Betlemme di Giuda, in Palestina, sotto l’imperatore Ottaviano Augusto, prima della morte di Erode il Grande, avvenuta nel 750 di Roma, 5 ,6 anni prima dell’èra volgare. Sua Madre si chiama Maria, e suo padre (legale) è Giuseppe, della stirpe di David.
Ancora bambino, deve fuggire in Egitto perché minacciato da Erode che temeva di avere in lui un rivale. Tornato in patria sotto Archelao che gli era succeduto, si stabilisce a Nazaret, cittadina della Galilea, dove dimora fin verso i 30 anni; per poi iniziare la sua vita pubblica.
Malvisto e perseguitato dai capi del popolo e, tradito da uno dei suoi discepoli, è condannato dal sinedrio. Eppure, Maestro itinerante, era stato seguito e ascoltato da folle immense, da lui beneficate anche con prodigi. Perciò vero “bersaglio di contraddizione”. Gesù è venerato e vituperato, amato e odiato, benedetto ed esecrato: Egli emerge come la figura umana più misteriosa della storia.
Muore crocifisso a Gerusalemme sotto l’imperatore Tiberio e il procuratore romano Ponzio Pilato. Era un venerdì, vigilia di Pasqua (Ebraica-ndr), forse il 7 aprile del 30.
Molti di coloro che avevano avuto il privilegio di convivere con Lui, attestano di averlo visto risorto e poi ascendere al cielo. I medesimi, poco dopo, arrivano a capirlo e a credere nel suo mistero, seguiti da milioni di seguaci; e tutti all’unisono dichiarano che Gesù è il Figlio di Dio fatto uomo; è il Verbo stesso nato dal Padre dall’eternità e generato da Maria nel tempo; che, predetto dai Profeti del popolo ebraico, ha sacrificato la sua vita per salvare il mondo; ha fondato una Chiesa mediante la quale continua la sua missione redentrice; e ora se ne attende il ritorno alla fine dei tempi come Giudice universale, Re glorioso di un’umanità purificata e felice.¹

Il messaggio.
La predicazione di Gesù si compendia nell’annuncio dell’approssimarsi del regno di Dio, annuncio che compie l’attesa d’Israele, la quale si esprimeva anche nei cosiddetti scritti apocalittici: “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino ” (Mc 1, 15). Questo è l’“Evangelo”, che Gesù espone ora direttamente, ora in parabole, ora proclamandolo alle folle, ora facendone l’oggetto di una catechesi più ristretta; e comunicandolo sia attraverso la parola sia con i miracoli (soprattutto le guarigioni), che ne offrono una più concreta, tangibile dimostrazione. Alla solenne affermazione dell’imminente e definitiva instaurazione della sovranità di Dio si collega il rovesciamento di tutte le categorie terrestri: sono proclamati “beati” i poveri, i perseguitati, gli esclusi, i diseredati, mentre violenta è la condanna che investe ogni forma di ricchezza e di potere, e colpisce quella sicurezza che consiste nell’orgoglioso e compiaciuto possesso della legge: “Guai a voi, scribi e farisei ipocriti […]” (Mt 23). Eppure Gesù non intende “abolire” ma “compiere la legge e i profeti” (Mt 5, 17): all’esteriorità dell’osservanza legale, alla molteplicità dei precetti e delle interpretazioni, Gesù contrappone l’obbedienza interiore e sostanziale ai due comandamenti in cui, anche secondo l’insegnamento del Primo Testamento (non dimenticato del resto neppure al tempo di Gesù da taluni insigni maestri ebrei), si compendia la legge: l’amore di Dio e del prossimo. Gesù non si presenta tuttavia come dottore della Legge e neppure come sacerdote. Alla religiosità ostentata ed esteriore, alla complessità dei riti, delle preghiere, delle mediazioni culturali egli oppone una preghiera interiore, semplice, fiduciosa, immediata di cui il “Padre nostro” è modello. In questa preghiera Dio appare come padre misericordioso e provvido: infatti, di tutto l’insegnamento di Gesù sono cardine la paternità di Dio e la conseguente fratellanza umana. Questo insegnamento deve essere tuttavia sempre compreso in chiave escatologica, cioè alla luce dell’attesa della venuta del regno; perciò l’appello di Gesù è particolarmente pressante: “ravvedetevi ” (metanoêite, che propriamente significa “mutate mente”) “e credete all’Evangelo” (Mc 1, 15).²

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1(Dizionario del Cristianesimo – ed. Sinopsis – Roma 1992- opera del p. E. Zoffoli)
2(Dizionario del Cristianesimo ed. DeAgostini)