Non date le perle ai porci.

Quante volte abbiamo sentito dire “non dare perle ai porci” ? Scopriamone il significato partendo dalle sue origini…

6Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi.(Mt  7,6)

Queste le parole originali, pronunciate da Gesù, dalle quali discende il famoso detto.
Per comprenderle a pieno dobbiamo contestualizzarle nel periodo storico di allora:
Al tempo di Gesù il cane non era un animale tanto apprezzato (perché ritenuto selvatico e randagio) inoltre “cane” era usato anche come epiteto poco simpatico in riferimento ai pagani; riguardo alle cose sante alle quali si riferiva, queste erano le carni sacre, alimenti santificati per essere offerti nel tempio. Detto ciò possiamo facilmente immaginare la gravità (dal punto di vista spirituale) e lo scandalo del gesto dal quale Gesù invita da astenersi.
Analizziamo ora la seconda parte: per gli Ebrei i maiali erano animali impuri, la massima espressione della ripugnanza; mentre le perle rappresentavano quanto di più prezioso si poteva avere. Alla luce di ciò, con la metafora di dare le cose preziose ad un animale non solo sporco e che divora indistintamente di tutto, ma ritenuto all’epoca impuro, Gesù ci ha voluto mettere in guardia riguardo all’ insensatezza e soprattutto il rischio al quale va incontro chi ingenuamente consegna cose importanti a chi non ne è degno, esponendosi in questo modo ad attacchi e pericoli. Il messaggio fa inoltre riferimento alla sua preziosa dottrina, che non andrebbe proposta a gente incapace di accoglierla e che potrebbe abusarne, riferendosi probabilmente ai giudei ostili o ai pagani (il testo non precisa chi sia questa gente).
Siamo quindi invitati ad essere prudenti,  a non sprecare le cose di valore, materiali o meno che siano (dagli oggetti ai consigli,ai valori) dandole a chi non è in grado di apprezzarle.